Aggiornare o creare nuovi contenuti?

La tentazione di creare sempre nuovi contenuti è forte, ma aggiornare quelli esistenti può portare risultati migliori con meno sforzo. Scopriamo quando conviene fare una cosa o l'altra.

Spoiler: molto spesso aggiornare è meglio che creare. E’ più veloce, economico e può portare risultati di gran lunga migliori, eppure lo facciamo tutti raramente, perchè?

Prima di darvi consigli su come gestire i contenuti del vostro sito, ci sembra onesto fare una confessione. Il sito di Supero ha 853 contenuti pubblicati. Più della metà non viene aggiornato dal 2022. Sappiamo benissimo cosa dovremmo fare. Eppure…

E’ facile cadere nella trappola del “nuovo è meglio”. Scrivere un articolo fresco, su un argomento che ci appassiona, con una tela bianca davanti, è infinitamente più gratificante che tornare su un testo di quattro anni fa per aggiornare qualche statistica e sostituire screenshot obsoleti.

È come la differenza tra dipingere un quadro nuovo e restaurare un affresco danneggiato. Il primo dà soddisfazione immediata, il secondo richiede pazienza, attenzione ai dettagli e, ammettiamolo, è noioso. Ma sapete qual è la verità? Il restauro è spesso molto più prezioso della nuova opera.

Questo articolo nasce proprio da questa presa di coscienza. Vogliamo spiegarvi (e ricordare a noi stessi) quando ha senso aggiornare i contenuti esistenti e quando invece è meglio crearne di nuovi. Con numeri alla mano ed esempi concreti.

Aggiornare o Creare Nuovi Contenuti?

Il Bias del Nuovo: perché preferiamo creare anziché aggiornare

Il fenomeno è talmente diffuso che merita un nome proprio. Chiamiamolo “bias del nuovo” o, se preferite la versione più tecnica, “neophilia bias”. E non colpisce solo i blogger nel tempo libero, ma anche le agenzie professionali come la nostra.

Le ragioni sono principalmente tre:

1. La gratificazione psicologica

Creare qualcosa da zero attiva il nostro sistema di ricompensa cerebrale. Vediamo subito il risultato del nostro lavoro: un nuovo articolo, un nuovo URL, nuove possibilità di posizionamento. È tangibile, misurabile, condivisibile sui social.

Aggiornare un contenuto esistente? Molto meno appagante. Il risultato finale sarà “solo” una pagina che funziona meglio, ma dall’esterno nessuno noterà la differenza. È un lavoro da restauratore, non da artista.

2. L’illusione della tabula rasa

Quando iniziamo un nuovo articolo, tutto è possibile. Possiamo strutturarlo come vogliamo, scegliere l’angolazione che preferiamo, decidere il tono più adatto. Quando invece aggiorniamo un contenuto esistente, dobbiamo fare i conti con le scelte (a volte discutibili) del “noi del passato”.

Quella struttura un po’ confusa, quel paragrafo troppo lungo, quell’introduzione che oggi riscriveremmo diversamente… Tutto questo diventa un vincolo, un limite alla nostra creatività. Almeno, così ci sembra.

Ricordatelo quando sceglierete la vostra SEO agency: se vi propongono di buttare a mare tutto il vostro sito attuale e ricominciare da capo, controllate che non sia vittime di questa tentazione.

3. Il miraggio del traffico nuovo

Ogni nuovo articolo rappresenta una nuova opportunità di posizionamento, una nuova porta d’ingresso al nostro sito. In teoria, più contenuti creiamo, più traffico dovremmo ottenere. In teoria.

In pratica, Google non ha bisogno di 50 articoli mediocri sullo stesso argomento. Preferisce un singolo articolo eccellente, completo, aggiornato. Ma questa verità è meno seducente dell’idea di moltiplicare le nostre pagine indicizzate.

Facciamo i conti: il vero costo della creazione

Ora mettiamo da parte le emozioni e parliamo di numeri. Quanto costa realmente creare un nuovo contenuto rispetto ad aggiornarne uno esistente? Nota: ovviamente nell’esempio faremo riferimento a un contenuto di un certo rilievo e spessore.

Creare un Nuovo Articolo

Prendiamo come riferimento un articolo di medio-alta qualità, diciamo 2000 parole:

  • Ricerca keyword e topic: 1 ora
  • Ricerca e studio delle fonti: 1-2 ore
  • Stesura prima bozza: 3-4 ore
  • Editing e revisione: 1 ora
  • Ricerca o creazione immagini: 2-4 ore
  • Ottimizzazione SEO on-page: 30 minuti
  • Formattazione e pubblicazione: 30 minuti
  • Promozione iniziale: 1 ora

Totale: 9-13 ore di lavoro

Aggiornare un articolo esistente

Prendiamo lo stesso articolo, ma questa volta già pubblicato da un paio d’anni:

  • Analisi performance attuale: 30 minuti
  • Identificazione gap di contenuto: 30 minuti
  • Ricerca aggiornamenti e novità: 1 ora
  • Riscrittura sezioni obsolete: 1-2 ore
  • Aggiornamento immagini: 30 minuti
  • Ottimizzazione SEO aggiornata: 30 minuti
  • Revisione finale: 30 minuti

Totale: 4-6 ore di lavoro

E questa volta partiamo con enormi vantaggi: l’articolo ha già una storia con Google, probabilmente ha già alcuni backlink, ha già dimostrato di poter generare traffico. Stiamo costruendo su fondamenta già solide.

Il risparmio è del 50-60% in termini di tempo, ma i benefici possono arrivare molto più rapidamente. Google tende a rivalutare contenuti aggiornati più velocemente di quanto non indicizzi e posizioni contenuti completamente nuovi.

Quando aggiornare: i segnali da non ignorare

Non tutti i contenuti meritano di essere aggiornati. Alcuni articoli hanno semplicemente fatto il loro tempo, altri invece sono miniere d’oro che aspettano solo un po’ di manutenzione. Ecco come distinguerli.

Segnale #1: Calo di Traffico Graduale

Aprite Matomo (o il vostro strumento di analisi preferito) e identificate gli articoli che negli ultimi 6-12 mesi hanno perso traffico in modo costante. Non parliamo di fluttuazioni normali, ma di un trend chiaramente negativo.

Questo è spesso il segnale che:

  • I competitor hanno pubblicato qualcosa di meglio
  • Le informazioni nel vostro articolo sono diventate obsolete
  • Google ha cambiato il modo in cui interpreta quella query

Un articolo che un tempo portava 50 visite al mese e ora ne porta 10 è un candidato perfetto per un aggiornamento. Ha dimostrato di poter funzionare, deve solo tornare in forma.

Segnale #2: Posizionamento tra la 10ª e la 30ª Posizione

Gli articoli posizionati in seconda o terza pagina sono particolarmente interessanti. Sono abbastanza buoni da essere in top 30, ma non abbastanza per portare traffico significativo. Con un aggiornamento mirato, questi contenuti possono fare il salto in prima pagina.

Un nostro esempio concreto: abbiamo un articolo sui plugin per WordPress che oscilla tra la 18ª e la 22ª posizione. Un aggiornamento potrebbe portarlo nell’Olimpo.

Segnale #3: Contenuto “Evergreen” ma Datato

Alcuni argomenti sono intramontabili per loro natura: i fondamenti della SEO, le best practice di web design, i principi del marketing digitale. Ma anche i contenuti evergreen hanno bisogno di manutenzione.

Prendiamo ad esempio il nostro articolo sui popup per WordPress del 2022. I principi di base sono ancora validi, ma alcuni plugin menzionati sono stati superati, altri hanno cambiato prezzo, qualcuno è stato acquisito. Dovremmo aggiornarlo? Assolutamente sì. L’abbiamo fatto? Be’… lavori in corso.

Segnale #4: Cambio nelle Search Intent

Google diventa sempre più bravo a capire cosa cercano realmente gli utenti. A volte, quello che funzionava due anni fa non risponde più all’intento di ricerca attuale.

Controllate le SERP per le vostre keyword principali. Se notate che:

  • I risultati in prima pagina hanno un formato diverso dal vostro
  • Emergono nuove domande che il vostro articolo non affronta
  • Il tipo di contenuto dominante è cambiato (da articoli informativi a guide pratiche, per esempio)

Allora è tempo di un aggiornamento sostanziale che riposizioni il vostro contenuto in linea con le nuove aspettative.

Segnale #5: Commenti e Feedback degli Utenti

Non sottovalutate i segnali diretti dai vostri lettori. Commenti che chiedono aggiornamenti, domande su informazioni non più attuali, richieste di approfondimenti su aspetti specifici sono tutti indicatori preziosi.

Se un articolo continua a ricevere attenzione nonostante sia datato, significa che c’è un pubblico interessato. Dargli quello che cerca è un investimento che ripaga.

Quando creare nuovo contenuto

Detto questo, ci sono situazioni in cui creare contenuto nuovo è effettivamente la scelta migliore. Vediamo quali.

Situazione #1: Nuove Keyword Opportunità

I vostri strumenti di keyword research mostrano opportunità interessanti che non sono coperte da nessun vostro contenuto esistente? Allora è il momento di creare qualcosa di nuovo.

L’importante è verificare che:

  • La keyword abbia un volume di ricerca interessante
  • Non ci sia già un vostro articolo che, con un aggiornamento, potrebbe coprirla
  • L’intento di ricerca sia sufficientemente diverso da giustificare un contenuto separato

Situazione #2: Cambio Radicale di Formato

A volte il problema non è il contenuto in sé, ma il formato. Un articolo testuale che parla di un processo step-by-step potrebbe funzionare meglio come video tutorial. Una guida generica potrebbe essere più efficace come serie di articoli specifici.

In questi casi, piuttosto che stravolgere completamente l’articolo originale (rischiando di perdere il posizionamento esistente), ha più senso creare contenuti nuovi nel formato più adatto, mantenendo il vecchio articolo come riferimento generale.

Situazione #3: Topic Completamente Nuovo

Può sembrare ovvio, ma vale la pena dirlo: se un argomento è genuinamente nuovo, dovete creare contenuto nuovo. Che si tratti di una novità nel vostro settore, di un nuovo servizio che offrite, o di un trend emergente, in questi casi non c’è alternativa.

L’unico accorgimento: verificate se qualche vostro articolo esistente possa beneficiare di un paragrafo di aggiornamento che menzioni e linki al nuovo contenuto, creando così una rete interna di approfondimenti.

Situazione #4: L’Articolo Originale è Irrecuperabile

Sì, succede. A volte torniamo su un vecchio articolo e ci rendiamo conto che è talmente mal strutturato, talmente lontano dai nostri standard attuali, che aggiornarlo richiederebbe più tempo che riscriverlo da zero.

In questi casi, valutate attentamente:

  • L’articolo ha backlink importanti? (Non perdeteli, 301!)
  • Ha un buon posizionamento storico? (Potrebbe valere la pena mantenerlo)
  • Ha traffico residuo significativo? (Attenzione ai redirect)

Se decidete di ripartire da zero, implementate un redirect 301 dall’URL vecchio a quello nuovo per non perdere il valore accumulato nel tempo.

La Checklist dell’Aggiornamento Strategico

Aggiornare non significa cambiare qualche data e qualche screenshot. È un’operazione che, se fatta bene, può trasformare un articolo mediocre in un contenuto di riferimento nel vostro settore. Ecco la nostra checklist operativa.

1. Audit Completo del Contenuto Esistente

Prima di toccare una parola, fate un’analisi approfondita:

  • Analisi del traffico: Da dove arriva? Quali keyword portano visite? Quali pagine linkano l’articolo?
  • Posizionamento attuale: Per quali keyword siete indicizzati? In che posizione?
  • Performance tecnica: Velocità di caricamento, mobile-friendliness, Core Web Vitals
  • Analisi competitor: Chi è in prima pagina ora? Cosa hanno che voi non avete?

2. Identificazione dei Gap di Contenuto

Confrontate il vostro articolo con i top 3 risultati per la keyword principale:

  • Quali argomenti trattano loro che voi non avete coperto?
  • Hanno sezioni che mancano nel vostro articolo?
  • Offrono dati, statistiche o esempi più recenti?
  • Il loro formato è più efficace? (FAQ, liste, tabelle comparative)

3. Aggiornamento Sostanziale, Non Cosmetico

Un vero aggiornamento include:

  • Nuove sezioni per argomenti emersi dopo la pubblicazione originale
  • Statistiche e dati aggiornati (i numeri del 2022 non fanno più effetto)
  • Esempi freschi e attuali (i tool e le tecniche cambiano)
  • Screenshot aggiornati (le interfacce si evolvono)
  • Link aggiornati (rimuovete quelli rotti, aggiungete risorse nuove)

4. Ottimizzazione SEO Moderna

Le best practice SEO si evolvono. Assicuratevi di:

  • Ottimizzare per le featured snippet con risposte dirette
  • Aggiungere dati strutturati (Schema.org) dove appropriato
  • Migliorare i meta tag (title e description) con approccio attuale
  • Rafforzare il linking interno verso contenuti più recenti
  • Ottimizzare per la ricerca vocale con linguaggio naturale
  • Non trascurate gli LLM

5. Miglioramento dell’Esperienza Utente

Google presta sempre più attenzione all’esperienza sulla pagina:

  • Migliorate la leggibilità: paragrafi più corti, sottotitoli chiari
  • Aggiungete elementi visivi: infografiche, video, immagini esplicative
  • Inserite tabelle comparative dove ha senso
  • Create un indice navigabile per articoli lunghi
  • Ottimizzate per il mobile (sempre più importante)

6. Segnalazione dell’Aggiornamento

Google apprezza la trasparenza:

  • Aggiungete una nota in cima all’articolo: “Ultimo aggiornamento: [data]”
  • Nel caso di modifiche sostanziali, menzionate cosa è cambiato
  • Aggiornate la data di pubblicazione (ma solo se l’aggiornamento è significativo)
  • Considerate di inviare nuovamente la sitemap a Google Search Console

7. Promozione del Contenuto Aggiornato

Non limitatevi a ripubblicare in silenzio:

  • Condividete sui social media evidenziando le novità
  • Inviate una newsletter ai vostri iscritti
  • Contattate chi aveva linkato la versione precedente informandoli dell’aggiornamento
  • Se l’aggiornamento è sostanziale, considerate una campagna di outreach

Strumenti Pratici per Identificare Contenuti da Aggiornare

Ora che sappiamo quando e come aggiornare, vediamo quali strumenti possono aiutarci a identificare i contenuti che meritano attenzione.

Google Search Console

Il vostro migliore alleato gratuito. Nella sezione “Rendimento”:

  • Filtrate per pagine e ordinate per “Impressioni” decrescenti
  • Identificate pagine con alto numero di impressioni ma basso CTR
  • Cercate pagine che hanno perso posizioni negli ultimi 3-6 mesi
  • Analizzate le query per cui siete posizionati tra la 5ª e 20ª posizione

Matomo o Google Analytics

Per l’analisi del comportamento degli utenti:

  • Identificate pagine con alto bounce rate (potrebbero non soddisfare le aspettative)
  • Trovate contenuti con calo di traffico organico costante
  • Analizzate il tempo sulla pagina (basso può indicare contenuto poco coinvolgente)
  • Controllate le pagine di uscita più frequenti

Strumenti SEO (SEOZoom, Semrush, Ahrefs)

Se avete accesso a strumenti professionali:

  • Monitorate il posizionamento keyword nel tempo
  • Identificate opportunità di featured snippet
  • Analizzate i backlink degli articoli (più link = più importante)
  • Confrontate la vostra content gap con i competitor

Content Audit Manuale

A volte il vecchio metodo funziona meglio:

  • Create un foglio di calcolo con tutti i vostri articoli
  • Annotate: data pubblicazione, ultimo aggiornamento, traffico mensile, posizione keyword principale
  • Ordinate per priorità usando una formula tipo: (Traffico potenziale × Facilità aggiornamento) / Ore necessarie
  • Partite dai contenuti con il miglior rapporto effort/reward

La Strategia Equilibrata: 70-30

Dopo anni di esperienza (e dopo aver imparato dai nostri errori), abbiamo sviluppato quella che chiamiamo la “regola del 70-30” per la gestione dei contenuti in un nuovo progetto SEO.

70% delle risorse per aggiornare contenuti esistenti

La maggior parte del vostro tempo e budget dovrebbe andare a rivitalizzare l’archivio esistente. Perché?

  • Risultati più rapidi e prevedibili
  • Investimento minore per risultato ottenuto
  • Sfruttamento di asset già valorizzati (backlink, trust, history)
  • Manutenzione del valore del vostro patrimonio di contenuti

30% delle risorse per contenuti nuovi

Il restante tempo va dedicato a:

  • Coprire nuove opportunità di keyword
  • Esplorare argomenti emergenti nel vostro settore
  • Testare nuovi formati e approcci
  • Mantenere fresco il vostro flusso di pubblicazione

Questa proporzione non è scolpita nella pietra. Se state lanciando un nuovo servizio o prodotto, la quota di contenuti nuovi aumenterà temporaneamente. Se state facendo un restyling del sito, probabilmente dedicherete più tempo agli aggiornamenti.

L’importante è avere una strategia consapevole, non affidarsi solo all’umore del momento.

Errori Comuni da Evitare

Dopo aver visto cosa fare, vediamo cosa NON fare. Questi sono gli errori più comuni che vediamo (e che, confessiamolo, abbiamo commesso anche noi).

Errore #1: Aggiornare Solo la Data

Cambiare “2022” in “2026” nel titolo e nella data di pubblicazione senza toccare il contenuto è peggio che non fare nulla. Google non è stupido, e i vostri lettori nemmeno. Se il contenuto è identico, state solo danneggiando la vostra credibilità.

Errore #2: Aggiornare Contenuti Irrilevanti

Non tutti gli articoli meritano di essere salvati. Se un contenuto non ha mai funzionato, ha zero backlink, non porta traffico e nemmeno voi ricordate perché l’avete scritto… forse è il caso di lasciarlo andare. O ancora meglio, considerare un redirect 301 verso un contenuto più rilevante.

Errore #3: Perdere di Vista l’Intento di Ricerca

A volte, nell’entusiasmo di aggiornare, aggiungiamo informazioni che a noi sembrano interessanti ma che non rispondono all’intento di ricerca originale. Un articolo su “come installare WordPress” non diventa migliore se aggiungiamo una sezione sulla storia dei CMS. Rimaniamo focalizzati.

Errore #4: Modificare URL Consolidati

Se un articolo è ben posizionato e ha backlink, non cambiate l’URL “perché ora avete un’idea migliore”. Mantenete la struttura esistente. Se proprio dovete cambiare, implementate redirect 301 perfetti e incrociate le dita.

Errore #5: Trascurare la Promozione

Avete passato 6 ore ad aggiornare un articolo rendendolo fantastico, e poi… non lo dite a nessuno? Errore. L’aggiornamento è il momento perfetto per ripromuovere un contenuto, raggiungere chi l’aveva linkato in passato, condividerlo di nuovo sui social.

Creare un Sistema di Manutenzione Continua

La gestione ottimale dei contenuti non è un progetto una tantum, è un processo continuo. Ecco come strutturarlo.

Step 1: Audit Trimestrale

Ogni 3 mesi, dedicate mezza giornata a:

  • Esportare i dati di traffico da Analytics
  • Identificare i top 20 articoli per traffico
  • Controllare se hanno perso posizioni
  • Verificare se i competitors hanno fatto progressi
  • Creare una lista prioritaria di aggiornamenti

Step 2: Calendario di Manutenzione

Nel vostro calendario editoriale, alternate:

  • Settimana 1 e 2: aggiornamenti contenuti esistenti
  • Settimana 3 e 4: contenuti nuovi
  • Fine mese: analisi risultati e pianificazione prossimo ciclo

Questa struttura vi forza a bilanciare nuovo e aggiornamenti, evitando di cadere nella trappola del “solo nuovo”.

Step 3: Alert Automatici

Impostate notifiche che vi avvisano quando:

  • Un articolo perde più di 3 posizioni per la keyword principale
  • Il traffico di una pagina cala del 30% rispetto al mese precedente
  • Un competitor pubblica qualcosa su un argomento che avete già coperto

Strumenti come SEOZoom, Google Search Console e anche semplici Google Alerts possono aiutarvi in questo.

Step 4: Template di Aggiornamento

Create una checklist riutilizzabile per standardizzare il processo:

  • Analisi performance attuale
  • Studio competitors aggiornati
  • Identificazione sezioni da modificare
  • Ricerca nuovi dati e statistiche
  • Aggiornamento immagini/screenshot
  • Revisione SEO on-page
  • Test mobile e velocità
  • Nota di aggiornamento aggiunta
  • Promozione pianificata

Questo accelera il processo e assicura che non dimentichiate passaggi importanti.

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